Disimparare. 2 0 2 0 .
- Roberta Mazza
- 6 gen 2020
- Tempo di lettura: 1 min
Si tende a credere che accumulando anni si imparino sempre più cose, eppure disimpariamo continuamente e poi ricominciamo da capo. Ogni volta abbiamo la possibilità di imparare in modo diverso, perché non siamo più una lavagna vuota: siamo una tavola imbandita di storie e avvenimenti e conquiste e fallimenti. Si tende a contare sul fatto che accumulando esperienza si diventi più saggi, trascurando il fatto che la saggezza è fatta di leggerezza, che la consapevolezza si fonda sulla possibilità di essere più auto indulgenti e qualche volta, possibilisti. Quest’anno è stato uno di quegli anni in cui ho disimparato tantissimo tentando ad imparare tutto di nuovo, da capo. Il passato è un tesoro prezioso se siamo capaci di non esserne reduci. Il futuro è da inventare, il presente è l’occasione di essere chi vogliamo. Del mio passato, quest’anno, mi porto addosso la capacità di perdonare e di accettare. Questo è stato un anno di corse, di treni presi per poche ore altrove, di saluti imposti e strazianti, di consapevolezze troppo pesanti. E’ stato l’anno della resa. Mi sono arresa sentendo il respiro mancare dal troppo fare e dalla necessità di rispondere fin troppo spesso alla mia severità di giudizio. Ho imparato a rispettarla quella stanchezza e a prendermi cura del tempo: svuotare invece di riempire, selezionando scrupolosamente cosa tenere vicino e cosa allontanare.
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