Il tampone ai calciatori ... i cittadini possono aspettare -
- Roberta Mazza
- 15 mag 2020
- Tempo di lettura: 3 min
22 marzo 2020
La situazione in Lombardia, oggi, - tenendo conto che il numero non potrà mai essere esatto- è la seguente: 8258 persone ricoverate con sintomi, 1093 persone ricoverate in terapia intensiva, 8019 persone in isolamento domiciliare, 17370 persone positive al virus, 5050 guariti, 3095 deceduti. IL NUMERO TOTALE DI PERSONE CHE HA CONTRATTO IL VIRUS È PARI A 25.515, ma le misure sono state adottate solo a inizio marzo.
Ci rendiamo conto? L’indecisione è la cosa peggiore e la gente muore.
Il 30 gennaio sono stati accertati due primi due casi di Corona Virus in Italia. Il ministro della Salute, lo stesso giorno afferma “Nessuna paura, la situazione è sotto controllo.” Okay. Il Presidente Conte ribadisce “Da gennaio, quando avevamo appena due casi abbiamo subito messo in atto misure che sono apparse drastiche, ma che in realtà erano semplicemente adeguate e proporzionate a tutelare la salute dei cittadini, a contenere la diffusione del contagio. Abbiamo sempre agito sulla base delle valutazioni del comitato tecnico-scientifico, scegliendo sempre la linea della trasparenza, la linea della verità, decisi a non alimentare diffidenze e complottismi. La verità è l’antidoto più forte, la trasparenza il primo vaccino di cui dotarci." Ok, quali misure?
A inizio febbraio, il Governo sottovaluta il pericolo e adotta misure inefficienti, timide, insufficienti e ritardatarie, lasciando circolare liberamente ciascun cittadino, lasciando aperto ogni esercizio commerciale e le scuole. Intanto… il Virus continua la sua pandemia.
Il 21 febbraio sono confermati 16 casi, aumentati a 60 il giorno successivo, con i primi decessi segnalati negli stessi giorni. Il 23 febbraio viene emanato un nuovo decreto-legge, che vieta l’allontanamento dal Comune o dall'area interessata, sospende qualsiasi manifestazioni o/e eventi, chiude scuole e musei, ma lascia la possibilità che l’accesso ai servizi pubblici essenziali e agli esercizi commerciali per l’acquisto di beni di prima necessità sia condizionato all'utilizzo di dispositivi di protezione individuale. In altre parole, gli esercizi commerciali come quelli legati alla ristorazione proseguono il loro lavoro.
Il 4 marzo, il Governo annuncia la sospensione in tutta Italia delle attività didattiche negli istituti scolastici e nelle università dal 5 al 15 marzo al fine di contenere il contagio.
L’8 marzo, ripeto l’OTTO MARZO, finalmente, vengono emanate ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020. Dunque è vietato ogni spostamento delle persone fisiche in entrata e in uscita dai territori di cui al presente articolo, nonché all'interno dei medesimi territori, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità; è vietato muoversi dalla propria dimora; si raccomanda (ma non si obbliga) ai datori di lavoro pubblici e privati di promuovere la fruizione da parte dei lavoratori dipendenti dei periodi di congedo ordinario e di ferie; sono sospese manifestazioni organizzate di qualsiasi natura; MA sono consentite le attività di ristorazione e bar dalle 6.00 alle 18.00, con obbligo, a carico del gestore, di predisporre le condizioni per garantire la possibilità del rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro. Sì, ok, passiamo oltre.
Solo l’11 marzo, il Presidente annuncia la chiusura di tutte le attività commerciali, di vendita al dettaglio, ad eccezione dei negozi di generi alimentari, di prima necessità, delle farmacie e delle para-farmacie.
BASTA, BASTA, BASTA DECRETI. VOGLIAMO SOLO PROVVEDIMENTI SERI, che forse oggi, all'alba del 20 marzo sono stati presi. L’Italia, però, si ferma. L’impegno e il lavoro svolto da medici ed operatori sanitari che si stanno sacrificando per fermare il diffondersi dell’epidemia è stato calpestato da chi non è competente in materia.
Vince il Virus, dilagato rapidamente grazie ad un governo impreparato e poco deciso, grazie al quale alcune famiglie stanno piangendo – isolate, in silenzio e in totale solitudine – i loro cari, senza poterli vedere e seppellire dignitosamente, con una cerimonia funebre.
Grazie, ancora, a questo Governo che dopo aver sottovalutato un’epidemia, ha gettato un intero paese nel PANICO. Noi chiusi nelle loro case, loro incollati alle loro poltrone.
Chi sta al timone ci fa sbandare, e a noi popolani che non siamo altro, il tampone non spetta, perché no, non siamo calciatori.

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